21 Settembre 2015
L'autunno ha bussato finalmente.
Quest'anno in maniera inaspettata coperto dalla carta velina rosa di quest'estate. Irrompente e pesante come questa nebbia a Mi.
Ho preso un melograno e l'ho stretto forte per berne gocce che scivolavano dalle nocche.
Benvenuto Autunno, brindato a Bo e arrivato più a Nord.
Godo del tuo piccolo sole e dei tuoi frutti.
Intanto immersa tra sciarpe rosa e viola di lana a trama grossa con le sole ciglia visibili vedo G.
Cos'è che manca?
Ballare in cucina. Preparare una cena sul balcone: cacio e pepe. Tondi e porosi paccheri annaffiati da un vinello. Tenerla per i fianchi e baciare il so sorriso. Guardarla mentre sogna chissà mentre mi scruta da quelle ciglia che carezzerebbero ogni sguardo.
Con un vestitino rosso e leggera sulle punta dei piedi G. apparecchia per due con la luce di una candela in un barattolo di vetro. Adoro.
Parliamo delle sue paure, parliamo delle sue mancanze. Io sorrido. F. viene e gli offriamo del pecorino con del miele. Ho un confronto con lui, studia più o meno le stesse cose che ho studiato io: interaction design.
G. mi guarda e brindiamo. Questi pochissimi mesi di serendipity e mattonelle mi fanno sentire pieno con lei. Non chiedo nulla. Sono sereno...
Una mattonella di pochi centrimetri per i nostri piedi per esprimerci nel mondo.
Una ciglia lunga e ruvida da stringere nei polpastrelli per trattenere la gioia.
Mattonelle e ciglia. Quanta energia creativa.
Desideri ne ho, stelle perse e ritrovate. Alla mia luna dal sorriso a tagliola ho parlato e mi ha fatto l'occhietto.
Sogno o son desto?
Lei sorride. G. al mattino le bacio il sorriso, gli occhi e il naso.