martedì 22 dicembre 2015

Mi cercarono l'anima a forza di botte

La notte di Halloween i fantasmi di un povero diavolo senza nome si sono catapultati su di me. Estraniato mentre mi coprivo le tempie, incassavo.
Mi piegavo, mi rialzavo, cantavo nella testa "Più non arrossii nel rubare l'amore..."

Il vino trasforma l'uomo a sua immagine e somiglianza.

Sentivo G. urlare e nella mi testa A. inveire contro: "DAIIIII Diretto destro, diretto sinistro e gancio, culla e gancio sinistro".
Ma intanto incassavo barcollando. Non reagivano più.

Estraniato pensavo: "A rubargli il mistero di una mela proibita..."

Un pugno di rancore mi rimane in mano!


Io penso e questo accadrà che
 "Quando la fortuna sorride a una cosa violenta e turpe come la vendetta, sembra essere la prova assoluta non solo che Dio esiste, ma che stai facendo la sua volontà."









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