sabato 28 marzo 2015

Dicono che durante la nostra vita abbiamo due grandi amori.

Uno con il quale ti sposerai o vivrai per sempre, può essere il padre o la madre dei tuoi figli: con questa persona otterrai la massima comprensione per stare il resto della tua vita insieme. E dicono che c’è un secondo grande amore, una persona che perderai per sempre. Qualcuno con cui sei nato collegato, così collegato, che le forze della chimica scappano dalla ragione e ti impediranno sempre di raggiungere un finale felice. Fino a che un giorno smetterai di provarci, ti arrenderai e cercherai un’altra persona che finirai per incontrare. Però ti assicuro che non passerà una sola notte senza aver bisogno di un altro suo bacio, o anche di discutere una volta in più. Tutti sanno di chi sto parlando, perché mentre stai leggendo queste righe, il suo nome ti è venuto in mente. Ti libererai di lui o di lei e smetterai di soffrire, finirai per incontrare la pace, però ti assicuro che non passerà un giorno in cui non desidererai che sia qui per disturbarti. Perché a volte si libera più energia discutendo con chi ami, che facendo l’amore con qualcuno che apprezzi.
Paulo Coelho


venerdì 27 marzo 2015

La gente è uno spettacolo e se non c'è me la invento

10 Ottobre 2014

Tutti chiusi nei loro pensieri, a strusciare il pollicione  o a scrivere frenticamnte .
Lo faccio anch'io.

Siamo tantissimi. Mi affascina incrociare lo sguardo degli sconosciuti.
Li guardo e cerco di immaginare cosa hanno fatto, dove stanno andando e  il loro umore.

In questi giorni una signora è diventata una strega che cercava di mandarmi un sortilegio da lontano, l'altro ieri c'era un gladiatore che sembrava stesse distruggeno con una mano il suo telefono e ancora vedo le fatine.
Queste ragazze deliziose, con ciglia lunghe e occhi nocciola, che stringono un libro al petto.

Si scene alla metro, e al bivio c'è chi sceglie i farsi trascinare e chi sceglie i scavalcare.
In fiòla si fanno trascinare opo una giornata chissa come vissuta, io salgo sempre le scale.

Mangio un panzerotto in cui potevano evitare di mettere il rosmarino nel sugo e nella mozzarella e un paio di pizzette. Nel tanto ascolto  un suono che ultimamente ho imparato a riconoscere il kazoo.
Sento cantare un ragazzo che dice guarda il cielo e mi fa pensare che io lo faccio spesso.

Oggi era cristallo. Un freddo tagliente nel naso e l'orizzonte limpido. L'ho notato durante una tabaccata sul balcone comune vicino le macchinette del caffè. C. non c'è.
Qui incontro il mio amico giornalista immaginario. Occhiali tondi, secco con la camicia di misura buona di spalle ma larga. Fuma nervosamente e con gusto. Si vede è un tabagista, scambiamo due luoghi comuni e poi subito entro lasciando morire la mia Ms.

Si io lo faccio semrpe guaro il cielo, che sia grigio, bianco, o nero come me quando annuso pioggia dal buco della mia persiana.

Un homless mi chiede da fumare. Gli offro due tiri, rifiuta.
Getto la mia, mi giro mentre vado e la prende lui per fumarla.
Mi chiedo se ho la faccia dello stronzo.

Mi dirigoverso la metro per tornarmene a casa dopo una giornata di bugs.
In metro sale un uomo che borbotta nei suoi 50 cm di altezza. NOn ha le gambe ma una busta che gli copre il mezzo busto. Ha le mani nere e odora di benzina. Per farsi spazio borbotta. Ogni tanto si ferma e porge il bicchiere accartocciato di cocacola. Non ti guarda negli occhi. Gli porgo quello che ho, accenna a uno sguardo. Ha gli occhi celesti e si abbinano bene a quell'odore che trascina. Si ferma e si mantiene aggrappandosi al pavimento. Fermata Gioia. Esce un armonica e anche con quella borbotta qualcosa, penso sia un modo per ringraziare. Immagino il Vietnam e forse non centra un cazzo. Va via, la gente evita di guardarlo e fa spazio. Scende.

La sera prendo la candela rossa e mi cospargo i palmi di cera calda.
Do forma a un pensiero fragile come la cera che si stacca senza sforzo e dà sollievo.
Gioco con la candela tutta la sera. L'indomani sul tavolinetto bianco è uno schizzo di notte.

Farò della mia anima una nuova cera e un bambino con cui giocare.

In un giorno l'anno scorso

17 dicembre 2014


"Crocevia della morte per la morte tu sei come, tutte le persone che si incontro, la distanza ci rende intoccabili..."

PLAY ->



Dopo un anno siamo diventati intoccabili.
Dopo un anno non ci sei. A volte dico, ancora, altre dico, non c'eri neanche quando esistevi nella notte con me.
Dopo un anno, in questo sudicio natale alle porte, che ancora una volta si presenta sudato e freddo, nella nebbia di goccioline, non ci sei.
Dopo un anno, è ritornato, fradicio a farmi ricordare quei mattoni rossi di Siena umidi e verdi, Chet.

Io ti canto. Come Maggio, ancora con il piumone, io ti canto questa canzone.

Cosciente dei cambiamenti e delle coincidenze, sento freddo.
C. mi scrive di guardare la luna, che era innamorata di me insieme  a lei, e veste addosso ancora la mia anima.
M.T. mi manda i suoi dipinti a olio, e spera che io stia bene.


Continuerò ad evitare gli spazi d'approfondimento.



Oggi, guardo l'unico albero che piange foglie dal mio balcone. Il tempo passa, è ciclico. Aspiro a pieni polmoni l'ultima boccata. Sembra un portacenere il mio giardino e il cocco continua a rimanere vuoto.

Dopo esattamente un anno anche ieri sera ho bevuto.
Una ragazza mi ha baciato le mani. Gli "Oi" fischiavano il vento e urlavano la bufera.
Mi lasciavo trasportare dalla goliardia, mentre notavo forme animali nei volti delle persone che mi circondavano. Scimmie, anatre, puma e zoccole.
Ero in un presente accostato ad un passato. Ieri ed oggi non sono mai stati così netti.
Prendi un uovo ben sodo, un coltello a punta e taglialo in due parti uguali.
La sezione dell'arancione e del bianco, del tuorlo e dell'albume, sarà distinta e netta.
Ora, guarda con distacco cosa sembra inseparabile all'apparenza.

Il cielo è bianco e le coperte sono ancora calde.
Mi innaffio di caffè dopo quattordici ore di sonno.
Parlo con D..

Scaccio l'ansia prendendola a calci in faccia con violenza.
Oggi mi dico "Io da grande voglio fare l'Ozio".






Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d'esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.
(Pasolini)

















Giarrettiera e pugilato

10 Febbraio 2014


Sono innamorato regalo oro e cioccolato.

M. è bella al mattino come un cucciolo di tigre protetto sotto le coltre di un piumone caldo.
Quanta voglia di fare, di scoprirsi, di amare, di preservare un amore voluto, preteso che sia reso indelebile.

Buon compleanno.


Un bacio una porta semiaperta e guantoni green hill abbinati al completino sexy.

Facciamo l'amore tutta la notte.

L'indomani sono 29 e lei già va via.

Al solito posto.

3 Settembre 2014

Lo conosci quel sole giallo di novembre nel cielo cristallo?
L'aria che fredda ti entra in corpo. E in un brivido ti chiudi.
Il paesaggio scorre, alla velocità dei pensieri. Il tramonto è un sospiro, e li in quello sguardo puoi trovarci quello che nessuno sa come si chiama!

tu lo sai come si chiama?

Per un pò di giorni prima di andar via ho calcato la mia abitudine in solitario, nel solito posto.
Ho passeggiato respirando l'aria che sapevo già non mi apparteneva più.

"Questo posto è di chi sa amarlo, è come una culla per chi sa dondolarsi." mi 
dice S..
Ho immortalato gli squarci più romantici e colorati con le stesse sensazioni di chi arriva e sa di andar via presto.
Arrivai con la luna piena, vado via con la luna piena.
Arrivai lasciando un amore, vado via con un amore che mi ha lasciato.
Arrivai timido e pieno di lotta, vado via con battaglie vinte e "tecniche da combattente".
Arrivai con un profumo in cui persi i miei primi abbracci, vado via con lo stesso profumo e lo stesso abbraccio.

Ho passeggiato con C., E., C., e C., M., V., portanto tutti nello stesso mio posto per condividere in silenzio quel cielo che ogni giorno è diverso e manifesta un umore che sa spiegarti piegarti in 
due.

Ciao Siena.