giovedì 28 agosto 2014

Torno ad accasciarmi alla finestra di girasoli sulla mia valle. Ti piacciono le conchiglie?

Ogni volta sempre peggio.
La mia anima porta il peso di tutta la sensibilità. Sguardi che non si incrociano per trattenere lacrime.

Il ragno sul petto di questa mattina mi aveva avvertito che la tela aveva catturato qualcosa.
Dieto i mie grandi fanali Rayban (16/17) ridevo ma non riuscivo neanche a dire ciao, a presto.
Un abbraccio non forte, due carezze e un ci vediamo presto.
Forte come un leone e coraggioso come una tigre.

Devo dimostrarlo a me stesso, ora come ora puoi solo farti scudo della sicurezza d’appoggio che ti offrono gli altri. Il cambiamento.

Vogliamo pensare al destino? Alle coincidenze ? Le ultime lacrime quelle che ricordo mi hanno innaffiato per bene il terreno. Tutti ricordano coincidenze importanti, perché non ci riesco?
Sono stanco di pensare, di tessere, di aspettare.
La "mia prima donna" che ti tratta male per non piangere non ti guarda e non dice niente ti abbraccia solo.
Il mio "caporale" che batte 5 e io che rido.
La "regina del casato" e i "piccoli principi" che mi chiedono neanche parto, ma quando torno. Vorrei tutti dove vado: vorrei le persone nel luogo in cui vivo meglio.
La fiducia non ha prezzo.
Io che non so cosa sia la fiducia nei rapporti so che è semplicemente inestimabile ecco perché non riesco a darla ai comuni mortali. Ho un nodo in gola ora è sorrido.
Stanotte ho evitato tanti pensieri e mi sono accorto che non si può elemosinare nella solitudine e nella tristezza amore. Nel bene e nel male; al di là del bene e del male deve esserci amore. Io sono pazzo d'amore.

L'ho persino scritto sulla porta della mia camera.

"Bisogna cercare di alleggerire l'animo.
Il mio essere porta con se tuto il peso delle cose sensibili." 
C.
"Ti piacciono le conchiglie?. Voglio farti uno scacciapensieri"

Inutile camuffarsi due occhioni grandi e tristi e, la sensibilità di quella donna, accasciata come un cane al mobile, mi guardava abbandonata. Piangeva, piangeva lei. Come se fosse stato l’ultimo nostro saluto. L’ultimo.
“Quando facciamo un’altra mangiata?”… Me ne stavo andando senza salutare.
F. rideva, nei suoi piccoli occhietti da cinese, non riuscivo a distinguere se rideva per non commuoversi o perché mi sono emozionato.
La sensibilità è un dono di pochi."

domenica 17 agosto 2014

Un solo giorno di mare.

17 Agosto 2014

Partenza ore 8.

Alle 9 e 30, dopo aver sbagliato strada ma arrivando comunque a destinazione sono nel luogo che più ascolto quando porto una conchiglia all'orecchio.

Margherita di Savoia. A. e S. mi aspettano.
Quei vicoli e l'odore delle saline mi riportano ai dolori elle ginocchia e i canotti persi al largo.
Sette anni maestro di street fighter, ladro di conchiglie stese dagli altri bambini, ammaestratore di granchi, spione delle cabine, amante del cinema sul mare sulle sdraio, toccatore fugace di sederi alle signore.

La malinconia è il sorriso 
delle persone tristi. La malinconia è la felicità delle persone tristi.

Facciamo colazione, si erano appena tutti svegliati. Prendo solo un caffè, sono le 10 già non si respira.
Mancavo da diversi anni ma il tabacchino e il pizzettaro sempre allo stesso posto e la signora sempre con lo stesso grembiule a fiori gialli su sfondo blu.

Ci dirigiamo oltre le file di lidi, musiche latine e squarcia animatori. Arriviamo ad una villetta. Fichi, zucchine, pomodori, cipolle, meloni, fichi: coltivazione a sabbia. Ne sono entusiasta e portando fiero la mia bella damigiana di 5 litri di Aglianico del vulture saluto tutta la sua famiglia. 
La famiglia del mio amico è la mia famiglia. 
Mi presenta il capo branco: il nonno. Questo piccolo omino con mani dure e liscie assomiglia fisiognomicamente a "Provenzano" e mi saluta dopo avermi stretto la mano mantenendmi il gomito con il pugno chiuso.

Penso al pugno chiuso.

Facciamo un piccolo sterrato tra le meraviglie delle coltivazioni a sabbia. 
Porto il canotto e A. per mano da un lato la sua S. e dall'altro la sua cuginetta.
Dolce sapore di sale.

 

lunedì 11 agosto 2014

La vita è il fiore per il quale l'amore è il miele

Sono stato accolto dal ricordo.
Una promessa davanti ai miei occhi e io che mi commuovo per l'amore di queste note che muovevano dal grande all'altare all'uscita che attendeva i due innamorati.

Coni di riso e centesimi, palloncini e promesse grosse che volano con soffi di candela nel cielo.

A. semplice. Un sigaro e un rum, per scambiare, proprio come dieci anni prima, parole semplici informazioni e risa.

Storie di amici passati e nessun ricordo da affrontare con un se con un ma.

La vita è il fiore per il quale l'amore è il miele.

Il segnaposto della sposa, un macaron rosa antico, l'ho preso per lei.