Servo della delicatezza e della gentilezza mi son ritrovato steso su un prato celeste.
Con il naso le accarezzavo le ciglia
Fammi sognare e vivere come in un film, fa della mia vita un film.
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Il film si è concluso come la più banale delle scenette porno.
Il mio percorso unico: perchè il vero viaggio sono le persone.
venerdì 30 agosto 2013
giovedì 29 agosto 2013
La notte nel mio letto, l'amante con mille capezzoli
Un guerriero per Via Pantaneto.
Spalle ritte, passo a tempo e freddezza chirurgica sezionano il mio pensiero.
Lei mi è accanto e mi piace come mi domanda con fare curioso. Mi sta accompagnando al mio primo giorno di prova. E'un pensiero molto carino, ma non glielo dirò.
Sono concentrato. Sembra di andare in guerra anche se non ci sono mai andato, ma penso che sia così. Ci lasciamo alla Croce del travaglio. Vorrei baciarla a stampo sulle labbra ma mi fa parere sempre inopportuno, allora lascio scegliere lei.
Mi dirigo a passo svelto, pensando di non voler ritardare il mio primo giorno e già calcolo il tempo di percorrenza e la strada da attraversare il domani.
C'è al bancone, lei la barista C. che mi accoglie con un inchino e io faccio altrettanto.
Tempesto di domande avido di informazioni e curiosità e inizio ad amare quello che farò. C. è una ragazza ansiosa, rende sotto-pressione e in questo penso, siamo simili.
Apprendo facendo.
Penso di aver fatto una buona impressione.
Spalle ritte, passo a tempo e freddezza chirurgica sezionano il mio pensiero.
Lei mi è accanto e mi piace come mi domanda con fare curioso. Mi sta accompagnando al mio primo giorno di prova. E'un pensiero molto carino, ma non glielo dirò.
Sono concentrato. Sembra di andare in guerra anche se non ci sono mai andato, ma penso che sia così. Ci lasciamo alla Croce del travaglio. Vorrei baciarla a stampo sulle labbra ma mi fa parere sempre inopportuno, allora lascio scegliere lei.
Mi dirigo a passo svelto, pensando di non voler ritardare il mio primo giorno e già calcolo il tempo di percorrenza e la strada da attraversare il domani.
C'è al bancone, lei la barista C. che mi accoglie con un inchino e io faccio altrettanto.
Tempesto di domande avido di informazioni e curiosità e inizio ad amare quello che farò. C. è una ragazza ansiosa, rende sotto-pressione e in questo penso, siamo simili.
Apprendo facendo.
Penso di aver fatto una buona impressione.
martedì 27 agosto 2013
Cappuccetto bianco
Passeggiare è non ripercorrere spesso la stessa strada, oppure è guardarla con meraviglia da prospettive diverse.
Ho deciso di uscire con la bici. A tutta velocità in discesa, con la sicurezza dei freni nuovi mi sento un nibbio in planata. Un nibbio. Osserva senza farsi osservare colui che ha il coraggio di nascondersi e la paura di mostrarsi.
Ho passato il pomeriggio a lavorare all'agenda e in compagnia dei "compagni di merende".
E mentre canticchio Gino Paoli, consolido in me tanti perchè di ragioni abbandonate.
Sfreccio verso lei.
Lì alla fermata dell'autobus nella morbidezza di un maglione bianco. Cappuccetto bianco mi fa sentire sempre più lupo, ma la sua tenerezza e innocenza fanno di me un agnellino.
La carico e a gambe aperte, lei dietro di me, facciamo un giretto piccolo preferendo a discesa. Ho perso il tabacco. Peso come l'anima di un'elefante.
Lasciamo le bici. Mentre lo facciamo avrei voluto tanto rimanere al buio del mio salone a baciarci come due adolescenti e a dirsi basta devo andare e continuare per ore.
Usciamo e nel silenzio dei miei pensieri timidamente le propongo di andar a raccogliere i baci di mare ai servi. K. sorride e nega. Dolce bacca.
Andiamo per le vie del centro seguendo la musica di un lento. Non la invito a ballare. Lei ai tappeti volanti preferisce cavalcare un elefante (di fronte al Maudit) come una principessa volante. Ecco sono Aladino senza lampada a dominare i miei desideri, elemosinando con lo sguardo un bacio. Lei dall'alto mi parla delle sue paure e diffidenze. Non riesco a capire. La notte ci penso.
Ma sempre di più continuo, ascolto la promessa più viva dentro me e quel che sarà l'aspetto.
Cappuccetto bianco ha colpito ancora, ha attentato con uno spillo la punta del mio cuore. Lo solletica e io sto accucciato a capire. Come una bimba che gioca con un terranova. Lei dispetta, chiede, risolve e tira e il povero terranova con la lingua a penzoloni osserva lasciandosi studiare.
L'ho sognata. In modo semplice come un jeans e una canotta nera, tra il vento dei sette mari perchè una come te !?! . Ora.
Ho deciso di uscire con la bici. A tutta velocità in discesa, con la sicurezza dei freni nuovi mi sento un nibbio in planata. Un nibbio. Osserva senza farsi osservare colui che ha il coraggio di nascondersi e la paura di mostrarsi.
Ho passato il pomeriggio a lavorare all'agenda e in compagnia dei "compagni di merende".
E mentre canticchio Gino Paoli, consolido in me tanti perchè di ragioni abbandonate.
Sfreccio verso lei.
Lì alla fermata dell'autobus nella morbidezza di un maglione bianco. Cappuccetto bianco mi fa sentire sempre più lupo, ma la sua tenerezza e innocenza fanno di me un agnellino.
La carico e a gambe aperte, lei dietro di me, facciamo un giretto piccolo preferendo a discesa. Ho perso il tabacco. Peso come l'anima di un'elefante.
Lasciamo le bici. Mentre lo facciamo avrei voluto tanto rimanere al buio del mio salone a baciarci come due adolescenti e a dirsi basta devo andare e continuare per ore.
Usciamo e nel silenzio dei miei pensieri timidamente le propongo di andar a raccogliere i baci di mare ai servi. K. sorride e nega. Dolce bacca.
Andiamo per le vie del centro seguendo la musica di un lento. Non la invito a ballare. Lei ai tappeti volanti preferisce cavalcare un elefante (di fronte al Maudit) come una principessa volante. Ecco sono Aladino senza lampada a dominare i miei desideri, elemosinando con lo sguardo un bacio. Lei dall'alto mi parla delle sue paure e diffidenze. Non riesco a capire. La notte ci penso.
Ma sempre di più continuo, ascolto la promessa più viva dentro me e quel che sarà l'aspetto.
Cappuccetto bianco ha colpito ancora, ha attentato con uno spillo la punta del mio cuore. Lo solletica e io sto accucciato a capire. Come una bimba che gioca con un terranova. Lei dispetta, chiede, risolve e tira e il povero terranova con la lingua a penzoloni osserva lasciandosi studiare.
L'ho sognata. In modo semplice come un jeans e una canotta nera, tra il vento dei sette mari perchè una come te !?! . Ora.
lunedì 26 agosto 2013
Agosto ... L'estate nello spettro dei miei specchi emozionali
Agosto non è finirà il 31 Agosto bensì il 25 Agosto. E più precisamente alle http://www.youtube.com/watch?v=gVNxNpUAdAc , perchè è inziato il tratto di un pastello color paglia-rossiccio. Sarà perchè adoro l'autunno ma so già che lo vorrò di quel colore. Ecco perchè aspettare che finisca Agosto, la stagione è un emozione e già la sento dentro. Il mio rossore d'autunno di fronte a Lei.
L'ho cercata e non l'ho mai dimenticata dalla prima volta in cui notai i suoi occhi diamante.
K.: Ti va una passeggiata ? tintinnò la notifica di messaggio. Sono rimasto molto sorpreso, e misto a felicità rispondo con un misero volentieri, bello passeggiare. In realtà io amo passeggiare e lei mi ha proposto la frase, l a f r a s e .
Mi passa a prendere sotto casa entro mezzora. Mi batte il petto, non penso sia il cuore. Io ero già pronto lavo i denti e scendo, l'aspetto. E' puntuale ed è elegante e sinuosa, la sua leggerezza è avvolta da morbidi panni di cotone in beige e nero. Un bacio timido e iniziamo a muoverci e parlare.
Nessuno sa dove andare, si passeggia. :) Parliamo dell'estate, dell'università, delle strade di come siamo, di come appariamo. Ci perdamo tra i vicoli e riflettiamo di fronte i paesaggi che Siena regala tra un mattone rosso e una bandiera di contrada. Propongo di andare in Fortezza. La sua curiosità, il suo modo di fare gentile d'altri tempi, e il suo sorriso mi portano a lasciarmi andare a non costruire barriere di parole e atteggiamenti che saranno smascherati se continueremmo a vederci. Io ho intenzione di rivederla. Non è più fidanzata. Mi nascondo dietro una domanda e svelo un'intuizione che ha il sapore di un gelato mai preso. Questo gelato mi sono promesso che quando riusciremo a prenderlo saprà di cioccolato e fragole. Il suo labbro inferiore è morbido e vermiglio sul bianco del suo viso. Lei parla io disegno baci, lei mi sorride io accantono i miei pensieri pedanti e mi lascio andare a un complimento. Un buon vino alla mela verde ci ha fatto compagnia sul balcone di casa, tra le stelle e i miei desideri più profondi che in quel momento anche se avessi visto una stella cadere non avrei saputo cosa desiderare. Varanasy baby. K.: Se mi abbracci mi affeziono! L'ho stretta più forte e delicatamente che potevo, per avvolgerla e imprimerle il mio profumo e il mio calore. Andò via. Senza pretese ero e rimasi. Sfioravo le sue guance gli angoli delle gote. Bianca come la luna, cala e io aspetterò che sorgerà ancora una volta, ma per me.
L'ho cercata e non l'ho mai dimenticata dalla prima volta in cui notai i suoi occhi diamante.
K.: Ti va una passeggiata ? tintinnò la notifica di messaggio. Sono rimasto molto sorpreso, e misto a felicità rispondo con un misero volentieri, bello passeggiare. In realtà io amo passeggiare e lei mi ha proposto la frase, l a f r a s e .
Mi passa a prendere sotto casa entro mezzora. Mi batte il petto, non penso sia il cuore. Io ero già pronto lavo i denti e scendo, l'aspetto. E' puntuale ed è elegante e sinuosa, la sua leggerezza è avvolta da morbidi panni di cotone in beige e nero. Un bacio timido e iniziamo a muoverci e parlare.
Nessuno sa dove andare, si passeggia. :) Parliamo dell'estate, dell'università, delle strade di come siamo, di come appariamo. Ci perdamo tra i vicoli e riflettiamo di fronte i paesaggi che Siena regala tra un mattone rosso e una bandiera di contrada. Propongo di andare in Fortezza. La sua curiosità, il suo modo di fare gentile d'altri tempi, e il suo sorriso mi portano a lasciarmi andare a non costruire barriere di parole e atteggiamenti che saranno smascherati se continueremmo a vederci. Io ho intenzione di rivederla. Non è più fidanzata. Mi nascondo dietro una domanda e svelo un'intuizione che ha il sapore di un gelato mai preso. Questo gelato mi sono promesso che quando riusciremo a prenderlo saprà di cioccolato e fragole. Il suo labbro inferiore è morbido e vermiglio sul bianco del suo viso. Lei parla io disegno baci, lei mi sorride io accantono i miei pensieri pedanti e mi lascio andare a un complimento. Un buon vino alla mela verde ci ha fatto compagnia sul balcone di casa, tra le stelle e i miei desideri più profondi che in quel momento anche se avessi visto una stella cadere non avrei saputo cosa desiderare. Varanasy baby. K.: Se mi abbracci mi affeziono! L'ho stretta più forte e delicatamente che potevo, per avvolgerla e imprimerle il mio profumo e il mio calore. Andò via. Senza pretese ero e rimasi. Sfioravo le sue guance gli angoli delle gote. Bianca come la luna, cala e io aspetterò che sorgerà ancora una volta, ma per me.
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