Non avevo mai mangiato funghi crudi, neanche ad Amsterdam.
Gli ovuli con prezzemolo, grana padano a scagli e olio extra vergine di oliva. Al gusto sentivo un retrogusto delle prime piogge nei boschi di castagno, e limone. Davvero ottimi.
Nel pomeriggio sfruttando la piastra ancora calda, da spenta fa salire un ottimo caffè energetico per avviarmi allo studio dell' emergere della coscienza dagli stati cerebrali.
Dopo quattro ore concentrato, decido di fare merenda con pane e olio, generosa bontà di contadini.
Esco. Conad, per acquistare in modo distratto latte, patate e baguette calda. Esco, nei quattrocento metri liberi affamati la baguette è già esaurita. Mi diverto a pensare come combineranno i loro ingredienti i clienti conad, mentre vedo scorrere sul nastro le loro verdure, carni e pesce congelato. La maggiorparte sono tutti e tutte single penso, e lo deduco dalla solitudine delle loro unica melanzana nella busta, o dalle sei uniche polpettine mignon gia impanate.
Torno a casa. Con fare alchemico soffriggo la cipolla e il curry, per farci rotolare poi adiposamente salsicciotti suini con finocchio. Per contorno Ovuli di fata di bosco.
Stanotte.
Sogno lei, che da venti centimetri più alta di me, con un mio abbraccio, si abbassa fino all'altezza giusta per baciarmi in modo sfuggente. Chiudo gli occhi per piacere e, riaprendo mi ritrovo due occhi blu. Quel blu che si abbina in modo inequivocabilmente rigoroso a labbra rosa gioiello perla. Quegli occhi blu mi fissano e mi legano le braccia la collo. Riapro gli occhi e lei mi bacia con la punta della lingua, e poi con supplica mi dice di non continuare a baciarla. Poggia la testa sulla mia spalla e piange e mentre continuiamo a volteggiare a trecentosessanta gradi ci dissolviamo nel nero e cadono nel vortice solo due diamanti blu.
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