mercoledì 25 luglio 2012

Lode al perfezionismo

L'anima non potrà mai assurgere all'onniscienza se decadrà per via del consumarsi del mio corpo.
Il perfezionismo non mi fa vedere il bruscolo nell'occhio ma la trave si.
L'ideologia influenza tutto:
produciamo guanti di ultrasottile plastica per igienizzarsi nel palpare la frutta e poi li gettiamo nell'ambiente, anzi li gettano. Doveva arrivare la crisi per scoprire che una scarpa, una cinta, un orologio, possono ripararsi e non cambiare con un altro nuovo.
Il cinema è la mia bibbia. Stupefacente l'uso di parole Mussoliniane, come ad esempio buongiorno, Lei, granitico. La lode non va a me va alla mia cara Docente che mi ha insegnato molto in 4 anni passati fa, ormai.
Lingua, società e ideologia, un "minestrone" della storia e delle storie e dei pensieri e delle interpretazioni sui pensieri. Stupefacente. E' impossibile cercare il perfezionismo, forse è un paradosso stesso raggiungere il perfezionismo, e questo perchè se lo si vuol raggiungere nella stessa maniera in cui lo si vuol raggiungere, mai, sarà come lo hai idealizzato. Quello che conta è il risultato.
Divagare, dedurre, riflettere, interrogarsi è quello che più aiuta a leggere la realtà.
Potremmo chiederci se sia l'economia, il motore di tutti i cambiamenti sociali, tecnologici e di conseguenza politici. Le connessioni le conosciamo: ma l'esegesi?
Il pensiero?!?
Voglio il concreto.

A UMBE' E COME SE' SCRIVE ...

martedì 17 luglio 2012

La lingua ci rende uguali

" Yo escribo porqué me gusta estudiar.

El nino que non estudia no es buen

revolucionario ". 







Frase di bambino cubano appesa nella classe di Barbiana di Don Lorenzo Milani

mercoledì 11 luglio 2012

Avrei una teoria.

Il libro ti sembra scritto seguendo un ragionamento di tipo deduttivo?

Scarnalo !

Rigiralo in modo che sia di tipo induttivo.

Crea analogie.

Due letture e saprai tessere come il ragno tesse la ragnatela.

Vale anche il contrario, cioè da induttivo a deduttivo.

Noi parliamo come il ragno tesse la ragnatela

Sostene teorie dell'acquisizione grammaticale e del linguaggio è come tessere una ragnatela.
La  rete dei nodi si dirama dal continuo sonoro alla relazione di oggetti ed eventi, dal liquido amniotico al pelo pubico adolescenziale, dalle protoparole ed olofrasi all'apprendimento di lingua straniera L2.
Niente è lasciato al caso, tutto predeterminato biologicamente. Per esigenze di comunicazione complessa o per moduli innati visto che la grammatica non ha vantaggio dal punto di vista evolutivo, perchè la comunicazione, questo mettere in comune, è sempre e rimane comunque la babele dell'incomprensione?
L'uomo in tutte le determinazioni nozionistiche che ha avuto, rimane nelle stesse determinazioni che ha voluto assegnarsi cioè un essere autogenerante.
Nell'interazione, nell'ambiente e nella società, l'uomo determina l'agire e si autodetermina nell'agire: un processo di autocostruzione le cui fondamenta sono l'evoluzione. Un'autocostruzione.
L'essere umano è unico nel suo linguaggio.
Saper discriminare e distinguere l'intenzione dall'eccitazione motoria, la parola dal contesto in cui è proferita lo rendono il giocoliere che media tra fantasia e realtà.
La stessa capacità d'esprimersi nelle arti, nella cucina, nelle tecnlogie è l'irreprimibile di un intelligenza viva. Non possiamo essere immobili, l'autotrasformazione o l'autogenerarsi è irreprimibile. L'uomo è al di là del bene e del male, così come quel che si fa per amore che è al di là del bene e del male.
L'azione è linguaggio e il linguaggio è azione.
Se non avessimo il linguaggio non potremmo neanche agire per scrivere il nostro pensiero.
Siamo autogeneranti perchè con il linguaggio possiamo crearci e reinventarci e allo stesso tempo avere ricadute sulle stesse azioni al di là del tempo e dello spazio, nell'evascenza la cui esistenza è postulata nella nostra stessa morte. Questo perchè noi siamo dotati anche di una memoria che ci permentte di ricordare costruendo logicamente concetti ancorati a sensazioni.


Come animale domestico terrei un bell'essere umano, non importa se di razza o meno. (Rileggendo questa affermazione mi sento un oggetto).
Lo accudirei, gli darei da mangiare, bere, lo terrei al caldo d'inverno e al fresco d'estate, ma non gli rivolgerei mai la parola. Alcun imput ricco, nessuna interazione linguistica, nè gestuale nè fonetica, niente. Se è vero che il linguaggio è irreprimibile dovrebbe creare lui con me un sistema.
Un sistema, credo, che sicuramente inizierebbe a basarsi su vocalizzazioni il cui contenuto è il bisogno, e quindi io senza sapere di che bisogno si tratti a tentativi dargli cosa gli serve e quindi attribuire già un intenzione condivisa al suo "segnale".
E se lo tenessi con tutto quello di cui ha bisogno chiuso in una camera di vetro? Sarebbe capace di badare a sé?
Progetti per il futuro: ricerche sul terzo reich.

Mowgli


martedì 10 luglio 2012

Low cost Berlino con Lode

Il destino sta nel tre. Io sto nel tre.

Vigotskij l'avrei conosciuto molto volentieri, curioso della vita e tenace nel credere nel suo progetto. Il comunismo gli fece un torto. E gli americani approfittarono del male.
Ogni giorno creo situazioni immaginarie senza rispettare regole, e ogni giorno rispetto regole per giocare mentalmente col destino.
Roboticamente parlando c'è poco da dire, ma riguardo l'apprendimento ho "costruZionato" la mia infazia per ricordi e tirato fuori situazioni scolastiche ormai dimenticate.
E' stata una seduta "Gestalt".
Mindstorms di Papert, secondo la mia modesta e inutile opinione,
è la base di tutto quello che oggi non è ancora cambiato.
Leggere questo libro, non più in commercio, è assimilare una profezia.
Quello che non ci piace fare è perchè non riusciamo a farlo. Non riusciamo a farlo perchè è una "scocciatura mentale". Se solo avessi appreso la matematica senza accorgermene e senza fare il vuoto nella testa per imparare tutto, non mi sarei mai iscritto a lettere.

Io da piccolo giocavo a guardie e ladri, a fare il papà e il pappa, a calcio in un vicoletto, a nascondino, a un due tre stella, a lupo mangiafrutta, acchiapparello, allestivo bancarelle per vendere le mie cose, castelli di sabbia  e muri di gomma.Tre bambini e tre sconosciuti. Ero un ragazzo immaginario.
Imiei giochi i tuoi giochi.. ed ora compagni di merende cosa siamo da grandi?

Quello che eravamo ha giocato un ruolo nella crescita?

Io continuo a giocare.




Un momento di Pausa..

Primo tempo:



Secondo tempo:



I supplementari li abbiamo saltati, era tempo che non facevamo neanche i preliminari.


Scusate il ritardo.