mercoledì 23 aprile 2014

So di non stare bene ma mi hanno chiesto fiducia.


Nella testa abbiamo un marchingegno delicato che funziona se ben oliato. Puoi maltrattarlo, puoi non oliarlo non si rompe. Nella testa il marchingegno smette di funzionare. Cola l'olio dal naso e rimani maltrattato. Nella testa non rimane che l'eco del ticchettio della migliore realtà nei peggiori mondi possibili.

In un momento
sono sfiorite le rose
i petali caduti
perché io non potevo dimenticare le rose
le cercavamo insieme
abbiamo trovato delle rose
erano le sue rose erano le mie rose
questo viaggio chiamavamo amore
col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
che brillavano un momento al sole del mattino
le abbiamo sfiorate sotto il sole tra i rovi
le rose che non erano le nostre rose
le mie rose le sue rose.
Dino Campana.

E' dentro noi ma nella mente tua non c'è

L'affermazione io non ho fatto niente è la risposta ad un'incomprensione altrui.
Pensare al suicidio:
Il suicidio non viene scelto; accade quando il panico eccede le risorse che lo compensano.
Non so a chi chiedere aiuto. HO un peso sul petto che mi fa sprofondare senza fiato.
Ho iniziato a pensare di non aver amici. Chi saprebbe darmi buon ascolto?
Chi saprebbe non farmi ascoltare solo quello che voglio sentirmi dire?

Ti ritrovi a esser contaminato e darti interrogativi tardi ! Cerchi amici che non ci sono.

La rossa.
Inutile non bisogna mischiarsi delle emozioni altrui ,l'empatia è pericolosa.

Non cedo, le coincidenze mi danno ragione.
La purezza che sento candida dentro di me mi spinge a spogliarmi


"Lei è fragile come una rosa e se mette tante spine attorno a se è per evitare che qualcuno ne venga a conoscenza..."
Delle parole rimane solo la sensazione di saper di dover morire, ma non sapere come morire.
Il mio cuore è mangiato.



sabato 12 aprile 2014

A volte si chiudono cerchi altre volte si intersecano


VORREI - GUCCINI

Avevo 8 anni,  seduto sulle scale della vecchia boutique di famiglia di fronte al ristorante Lucano, ascolto un fischiare. Un fischio pulito di una melodia nuova, calda che mi ha subito ipnotizzato.Era solo una melodia. Alzo lo sguardo e vedo Francesco. Non conoscevo niente di lui, neanche una canzone ma sapevo che era Francesco Guccini, perchè era venuto a Melfi, il mio paesello per cantare.Mi guardava e continuava a fischiare questo motivetto. Lo fissavo a bocca aperta.Lo chiamano da dentro, si gira, butta la sigaretta e mi sorride. Io continuo a guardarlo.Quel motivetto l'ho sempre portato con me. Non ho mai cercato di scoprire quale canzone, melodia fosse, anche perchè con il tempo rimanevano a memoria solo due tre mugolii. Non ho mai tentato di scoprire se fosse una sua canzone, ma nel tanto custodivo con me quel ricordo.




All'improvviso il cerchio si chiuse, precisamente nel 2008, mi dedicano questa canzone aprendomi il cuore, facendo ragionare il cuore con il cervello. D'un tratto tutto era in equilibrio, il ricordo e il presente, la meravigla di bambino alle prese con un motivetto sconosciuto e le parole che prendevano forma per dare solidità alle emozioni.